1. Dissonanza cognitiva
Lascio che il cuore acceleri, ma non per te.
In questa mia vita adesso, il sole è stato coperto dalle nuvole.
Guardo in alto, e le sento scorrermi dentro.
Ma non ha senso.
Vorrei poter (saper) scrivere d’amore.
Ma quello che ho dentro non combacia con i tempi.
Andando via così hai strappato un brandello del mio cuore.
Del nostro cuore.
E con te sono state violentate tutte quelle passioni che placavano il mio Io indomito.
E anche se non voglio, la bestia ha preso ancora una volta il sopravvento.
Usando una ferocia che non avevo mai visto prima.
E dandomi un accesso non voluto al buio che ora ha il tuo nome.
2. Panta rei
E nonostante tutto, rimango attaccato al cordone ombelicale di una flebile speranza.
Anche se “speranza” è sempre più un termine che per me non vuol dire un cazzo.
Anche se ormai, quello che mi guarda nello specchio, non sono più io.
Anche se mi rendo conto che tutto questo è una dissonanza cognitiva.
La realtà è che vorrei sperare, vorrei amare, vorrei, lasciarmi andare.
Ma questa battaglia che sto combattendo ha fiaccato le mie difese.
E non c’è hobby, o poesia di un Santo che tenga, quando senti la mancanza di qualcuno nel tuo cuore.
Tutto quello che vorrei è che stesse qui. Con noi. Con Lei e con Lui.
Che quel maledetto 22 maggio venisse cancellato dal tempo.
Solo per ritornare ad uno stato di falsa innocenza che permetteva di andare avanti con meno fatica.
Ma non è così, non c’è la DeLorean qui e tutto quello che possiamo fare è andare avanti.
Pensare a oggi e a domani, conservando nel cuore i momenti felici che vivevamo ieri.
Tutto scorre.
Provo a riderci su
Nascondendo le mie lacrime negli occhi
Perché i ragazzi non piangono
I ragazzi non piangono
On Air: Boys don’t cry, The cure